Instancabile by Erika Cotza

Instancabile by Erika Cotza

autore:Erika Cotza [Cotza, Erika]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
Tags: romanzo erotico, eros, Letteratura erotica, racconto erotico, erotika, erotic fiction, eroxè, eroxe, damster, erotiko
pubblicato: 2015-02-10T23:00:00+00:00


Appena ne ebbi l'occasione corsi in camera e accesi il computer.

Non sapevo ciò che si potesse fare o non fare durante una gravidanza, così cercai qualcosa su Google.

La prima cosa che mi saltò all'occhio fu: non ci si può tingere i capelli.

"Lo sapevo che non dovevo aspettare così tanto!" pensai.

La mia ricrescita si vedeva già da una settimana ma io avevo rimandato più volte e ora non potevo più... cavolo!

Continuai ad andare avanti.

Niente alcool, né droga (Ma va'?!) il sesso però si poteva fare...

"Meno male" pensai sospirando.

«Ehi.»

Mirko era appena entrato in camera da letto.

Chiusi lo schermo del portatile talmente forte che sobbalzò e lo guardai facendo finta di nulla.

Mi scrutò confuso e io abbassai lo sguardo.

Lo sentii ridacchiare. «Cosa stavi guardando, amore mio?»

Arrossii. «Niente.»

Fece un mezzo sorriso, lambendosi le labbra con la lingua. «Secondo me invece stavi guardando un video porno...»

«Sì» mentii.

Almeno l'avrei distratto.

Tommaso comparve sulla soglia della camera e domandò «Ragazzi vi va una pizza per cena?»

Mirko si voltò verso di lui, rispondendo «Per me va bene. Quattro formaggi gigante» e io ne approfittai, ringraziando mentalmente Tom.

Aprii lo schermo, chiusi quella pagina e cancellai al volo la cronologia.

Meno male che ero un asso nel computer...

«Vivi, tu?»

«Sì, va benissimo. Per me alle patatine fritte.»

Tommaso segnò tutto sul suo cellulare e se ne andò.

Mirko si avvicinò e osservò lo schermo del pc.

Ovviamente notò subito che non c'era alcuna pagina porno aperta «Ti vergognavi così tanto, monella?»

«Un po'» lasciai il computer e balzai in piedi per cercare di allontanarmi, ma lui afferrò la mia vita e mi attirò a sé, facendomi sedere sulle sue cosce.

Mi scostò i capelli di lato e cominciò a darmi tanti piccoli baci sulla nuca, mentre le sue braccia mi stringevano forte.

«Maialina mia...» sussurrò sulla mia pelle «scommetto che era un video lesbo» succhiò appena il lobo del mio orecchio. «Dio quanto mi eccita questa cosa» spinse il bacino in avanti e lo sentii duro sul mio sedere.

Chiusi gli occhi un attimo, sentendo subito i miei slip umidi.

Solo lui riusciva a farmi un effetto così immediato.

Le sue mani scesero tra le mie cosce, accarezzandomi il clitoride attraverso i leggings in cotone che usavo sempre in casa.

«Mirko» ansimai «la porta è aperta...»

Infilò una mano sotto la maglietta e mi palpò il seno, continuando a farmi impazzire là sotto. «E quindi?»

«E quindi se passa qualcuno ci vede...» sussurrai con voce fievole.

Dio, com'era bravo.

Sfregò il naso sulla mia pelle. «E non ti fa eccitare?» bisbigliò.

Certo che sì, l'idea di essere scoperti rendeva tutto più elettrizzante.

«N-no» balbettai.

Sogghignò, capendo subito la mia bugia.

In una mossa, deviò l'elastico dei leggings e degli slip e, finalmente, posò le dita sulla mia carne pulsante.

«Cazzo, quanto sei bagnata...»

Tutta la mia preoccupazione di essere scoperta si volatilizzò.

Ormai l'unica cosa che volevo era venire grazie alle sue abili mani... il resto non contava più.

«Mirko» gemetti.

«Lasciati andare, amore...»

Sembrava che il mio corpo stesse aspettando quelle paroline magiche.

Fu un attimo ed esplosi, mordendomi il labbro inferiore pur di non urlare.

Sentii il sapore del sangue ma non lo lasciai comunque, finché non arrivò anche l'ultimo spasmo.



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